- Paul Robison
- Febbraio 9, 2025
- 2:57 pm
Dal diluvio alla chiamata di Abramo
Genesi 8:10—11:26
1. Il secondo inizio (Genesi 8:15-9:29).
L’arca diventa la seconda culla per l’umanità. Da essa, Noè e la sua famiglia escono per fronteggiare un nuovo periodo di prova.
a. L’altare e il patto
Per ogni specie di animale puro, Noè ne prende sette. Dopo l’uscita dall’arca il suo primo atto è di costruire un altare ed offrire un’offerta a Dio di ogni animale e di ogni uccello puro. Accettando il suo culto, Dio fa un patto con Noè, che sigilla con il bellissimo arcobaleno della promessa.
I punti principali del patto sono:
- Nessun altro diluvio.
- Gli uomini moltiplicheranno e riempiranno la terra.
- Viene confermata la carne animale come nutrimento.
- La pena di morte per omicidio a conferma della santità della vita umana.
b. Il destino dei figli di Noè.
L’episodio conclusivo della storia di Noè parla dell’ubriacatura di Noè, della vergognosa mancanza di rispetto di Cam e della condotta più modesta di Sem e Jafet.
I naturali contrasti divengono l’occasione per il ritratto profetico di Noè sui loro diversi destini:
- La maledizione di Canaan (della razza di Cam).
- La benedizione di Sem.
- La crescita della discendenza di Jafet.
2. La genesi delle nazioni (Genesi 10).
Il decimo capitolo della Genesi è l’autorità più antica sull’etnologia. Mostra la discendenza dei figli di Noè e la loro distribuzione.
- Cam ha quattro figli, che s’insediano nelle valli più a sud dell’Eufrate e nelle valli del Nilo. Le prime civiltà sono camitiche.
- I cinque figli di Sem s’insediano nell’Asia sudoccidentale. Sono gli antenati dei caldei, che conquistano i primi gruppi camitici dell’Eufrate: gli assiri, i siriani, gli arabi e gli ebrei. Questi sono i fondatori del prossimo grande gruppo di imperi.
- Jafet ha sette figli, dai quali vengono i medi, i greci, i romani e tutti i moderni gruppi europei. Essi si spargono in diverse parti, rimanendo in oscurità per migliaia di anni, ma per gli ultimi duemilaquattrocento anni sono stati i gruppi dominanti del mondo.
3. La torre di Babele e la confusione delle lingue (Genesi 11:1-9).
Passano alcuni secoli. Gli uomini cominciano a concentrarsi a Scinar, nella parte bassa dell’Eufrate. Cominciano a costruire un’alta torre con il doppio scopo di farsi un nome e di evitare la dispersione. Il piano di Dio, espresso nel Suo patto con Noè, era che loro si diffondessero e ripopolassero il mondo. Il loro peccato non sta nella torre, ma nei loro cuori. Dio distrugge il loro scopo confondendo le loro lingue, per cui si disperdono → perciò Babele, la confusione.
4. La discendenza di Sem (Genesi 11:10-26).
Questi versetti contengono la controparte e l’apice del quinto capitolo. Nel quinto capitolo nell’undicesima genealogia si segue la linea di Seth, da Adamo a Noè incluso. Nell’undicesimo capitolo si segue la linea di Sem, da Sem ad Abrahamo incluso. Ogni linea contiene dieci nomi.
Queste tavole genealogiche sono molto più che registri familiari. Sono legate molto da vicino allo scopo principale della storia biblica: seguire l’ascesa e lo sviluppo della vera religione. Questo sviluppo segue la linea della promessa, che è anche la linea della fede. Il Messia promesso è la stella della speranza che brilla dall’estremità oscura e decadente della linea. Noè e Abrahamo sono figure eroiche che si alzano al di sopra dell’ottuso livello di questi primi secoli.