1. IL NOME:

a. Il titolo inglese deriva dal titolo greco dei LXX che significa “appartenente ai Leviti” (Halley’s Pocket Bible Handbook, pag. 128).
b. Il nome ebraico era “Vayyikra” che significa “Ed Egli chiamò” (Irvin’s Commentario biblico, pag. 40). Gli ebrei a volte la chiamavano “torath kohanim” o “Legge dei Sacerdoti” (Robertson’s Books of the Old Covenant, pag. 14 e International Standard Bible Encyclopedia, Vol. 3, pag. 1870).

  1. L’AUTORE: Mosè
  2. OGGETTO:
    a. Dichiarazioni generali:
    i. In Levitico si trova un codice di leggi che governa la nazione ebraica;
    ii. Un sistema di leggi, amministrato dal clero levita, sotto il quale viveva la nazione ebraica
    b. Divisione generale:
    i. I capitoli 1-17 contengono quelle che si potrebbero definire leggi di carattere negativo.
    ii. I capitoli 18-26 contengono quelle che si potrebbero definire leggi di carattere positivo.
    c. Schema dei capitoli
    i. Capitoli 1-7 – leggi sui sacrifici
    ii. Capitoli 6-10 – la mediazione dei sacerdoti
    iii. Capitoli 11 – 15 – le cose impure
    iv. Capitolo 16 – Il giorno dell’espiazione
    v. Capitolo 17 – L’uso del sangue
    vi. Capitoli 18-20 – leggi che riguardano il matrimonio, la castità, ecc.
    vii. Capitoli 21-22 – il vero carattere dei sacerdoti e le oblazioni sacre
    viii. Capitoli 23-24 – la consacrazione delle stagioni, ecc.
    ix. Capitolo 25 – il sabato e l’anno giubilare
    x. Capitolo 26 – l’offerta di una benedizione o di una maledizione.
  3. LO SCOPO:
    a. Lo scopo principale del Levitico è quello di rivelare la legge di Dio ai sacerdoti, e agli israeliti, affinché possano glorificare Dio attraverso l’obbedienza e purificarsi in attesa del Messia.
    b. All’interno del Levitico abbiamo un’immagine vivida della natura spirituale della legge, come affermato da Paolo in Romani 7:14.

L’Inzio

Non è possibile leggere l’intera Bibbia senza rendersi conto del filo d’oro e della continuità che attraversa ogni dispensazione, ogni generazione, ogni libro, ogni evento! Leggendo, si rimane profondamente colpiti dalla costante necessità che il creato glorifichi il Creatore. Dalla creazione dell’uomo e dalla sua caduta nel Giardino dell’Eden, l’enfasi è posta sulla glorificazione del Dio che lo ha creato e sul progetto di Dio di salvare l’uomo attraverso il suo Figlio unigenito e promesso. Ma prima che il Figlio potesse venire, Dio era determinato a preparare il popolo. Per centinaia di anni Dio sviluppò l’uomo attraverso l’età patriarcale e l’età mosaica, finché alla fine Dio decretò che era giunta la “pienezza dei tempi” e raggiunse il culmine di tutto ciò che aveva fatto per l’uomo, inviando suo Figlio a salvare il popolo dai suoi peccati.

Tutto l’Antico Testamento cerca, desidera e attende la venuta dell’eletto, il Messia. Dai primi accenni a “cose migliori che verranno” fino alla realtà del Cristo, gli uomini si aspettavano che Dio adempisse le sue promesse durante la loro generazione.

Parte 1: Il significato del libro

Aspettando la pienezza dei tempi

In verità, nella “pienezza dei tempi”, Dio avrebbe mandato Gesù Cristo – ma cosa accadrà nel frattempo? Cosa faranno gli uomini? Come saranno governati da Dio? Cosa devono fare gli uomini per glorificare Dio mentre aspettano il Salvatore? Dio lascerà che gli uomini si muovano con disinvoltura e senza fantasia? Stabilirà una serie di regole esterne dure, fredde e senza cuore che impediscano agli uomini di glorificarlo ora, al tempo di Mosè e Aronne? La nostra lezione tratta di ciò che Dio fece con il suo popolo in un periodo di tempo prima della venuta di Gesù. Troviamo queste risposte nell’interessantissimo libro del Levitico.

A cosa serve il Levitico?

In generale, il Levitico rivela il codice della legge che governava la nazione ebraica, legge che era amministrata dal sacerdozio levitico. Il titolo inglese deriva dal titolo greco della LXX che significa “di pertinenza dei Leviti”. Il nome ebraico significava “ed Egli chiamò”, e gli ebrei talvolta la chiamavano “Legge dei sacerdoti”. È singolare che i Leviti in quanto tali siano menzionati solo una volta nel libro (Levitico 25:32ss) e per di più in modo incidentale.

Suddivisione in capitoli

Nei primi 17 capitoli del Levitico si può dire che le leggi di Dio sono principalmente di natura negativa, mentre nei restanti capitoli le leggi sono principalmente di natura positiva. In ogni caso, il libro contiene le ordinanze che dovevano essere eseguite dagli israeliti in campo religioso, etico e culturale, per ristabilire e mantenere la comunione con Dio, nonostante le imperfezioni e le colpe degli israeliti.

Ogni legge descritta nel Levitico è stata definita una rivelazione di Dio (1:1; 4:1; 5:14; 6:19, 24; 7:22, 28, ecc.). Ripetutamente si dice: “Dio parlò a Mosè”. La grande potenza e forza dell’insegnamento di questo libro, come di tutti gli altri libri della Bibbia, si trova nel “Dio che parla”. Quando Dio parlava, gli uomini erano tenuti ad ascoltare con rispetto. Dio sapeva, allora come oggi, cosa era meglio per gli uomini. Il suo potere di parola è stato così grande al punto di creare il mondo. Il mondo che ha fatto e l’uomo che ha creato per abitarlo sono soggetti a Lui. Dio disse a Mosè di dire ai figli d’Israele queste parole: 

“I miei precetti farete e i miei statuti osserverete, per camminare in essi: Io sono l’Eterno, il vostro Dio. Osserverete dunque i Miei statuti e le Mie ordinanze, le quali, se l’uomo le osserva, vivrà in base ad esse: Io sono IL SIGNORE (Levitico 18:4-5).

Parte 2: Lo scopo dei comandamenti

Per quale motivo sono stati concepiti i comandamenti?

Una delle cose che più ci colpiscono dei comandi di Dio è che sono sempre concepiti per rendere gli uomini santi. Avvicinano gli uomini a Dio quando vengono obbediti e li separano da Dio quando vengono disobbediti. Dei suoi comandi e delle sue richieste ha detto: 

Sarete santi, perché io, IL SIGNORE vostro Dio, sono santo” (19:2).

Dio porta gli uomini alla santità sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento. Nel Nuovo Testamento vengono forniti i benefici aggiuntivi di Gesù Cristo.

L’amore

L’amore era il motivo richiesto da Dio sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento. Gli eletti di Dio furono avvertiti di non “vendicarsi” (Levitico 19:18), e Lui ordinò: 

“Amerai il tuo prossimo come te stesso…”.

Nella vita morale Dio richiedeva in Levitico 19:35: 

“Non commetterai alcuna iniquità nel giudizio e nelle misure di lunghezza, di peso o di quantità”. 

Era importante per un israelita essere giusto nei suoi rapporti come lo è per noi oggi!

Glorificare Dio

Per glorificare Dio bisognava essere santi, e Dio lo comandò in Levitico 20:26 quando disse: 

“E voi sarete santi per me, perché io, IL SIGNORE, sono santo e vi ho separati dai popoli perché siate miei”. 

Notate: Dio dice di aver separato questo popolo. Sono stati “santificati” o messi a parte per un uso santo davanti a Dio. Voleva che fossero il più possibile spirituali, e tutto questo non era altro che la preparazione di un popolo per la venuta del Signore Gesù Cristo.

Parte 3: I sacrifici

Dove Dio richiede la santità?

Notate le varie aree in cui Dio richiedeva la santità. Il Levitico parla molto di sacrifici. Vengono menzionati almeno cinque diversi tipi di sacrifici. Essi sono: gli olocausti, costituiti da tori, montoni, capri, colombe e piccioni, che venivano bruciati interamente, a significare l’intera dedizione a Dio; le offerte di cibo, costituite da grano, farina o torte senza lievito; le offerte di pace, costituite da bovini, pecore o capre; le offerte per il peccato e l’offerta per la colpa, che erano strettamente collegate alle offerte per il peccato. Dio forniva all’uomo il meglio e richiedeva la santità del sacrificio. L’uomo doveva fornire un animale senza difetti, altrimenti veniva rifiutato da Dio (Levitico 22:26). Il sacrificio del migliore era significativo perché Dio, un giorno, doveva dare al popolo il sacrificio supremo del suo unico Figlio, ed il popolo doveva essere consapevole del significato di ciò che era migliore. Richiedendo loro dei sacrifici, Dio lavorava al suo piano generale di insegnare agli uomini a glorificarlo e di prepararli alla venuta del Signore.

Più e più volte nel Levitico Dio chiede che il suo nome sia santificato e che il suo popolo lo tema e si tratti con giustizia. Levitico 25: 17 dice: 

“Non vi farete torto l’un l’altro, ma temerete il vostro Dio, perché io sono IL SIGNORE, il vostro Dio”.

È sempre evidente il fatto che Dio conosce meglio di tutti! Ed è sempre evidente che Dio si preoccupa! Promette protezione, sicurezza e amore a coloro che gli obbediscono.

Parte 4: I requisiti per la consacrazione al sacerdozio

Perche i requisiti?

Le indicazioni di Dio, nei requisiti per la consacrazione del sacerdozio, rivelano il suo eterno desiderio che gli uomini siano puri e giusti, e allo stesso tempo preparano il popolo a pensare alla venuta dell’unico Sommo Sacerdote del Nuovo Testamento, il perfetto Figlio di Dio. Nel Levitico, il sacerdote e la comunità sono stati profondamente colpiti dall’osservanza dei vari comandi di consacrazione e di espiazione. Le cerimonie di consacrazione in presenza della comunità erano impressionanti. Dio esigeva purezza e fedeltà da parte di questi capi religiosi del suo popolo. Le sue istruzioni erano semplici e complete, per quell’epoca, e la sua ira si riversava su coloro che non rispettavano i suoi comandi. Un esempio lampante di come Dio richieda una rigorosa osservanza della sua legge, anche da parte dei sacerdoti, si trova in Levitico 10:1-7. Nadab e Abihu, due figli di Aronne, erano colpevoli di aver offerto un fuoco strano, che il Signore non aveva comandato. Come risultato di questa disobbedienza, anche se apparentemente insignificante per gli uomini, Dio mandò il fuoco e li divorò, ed essi morirono. In realtà, il Creatore ha il giusto diritto di punire la disobbedienza della sua creazione. E spesso, nell’Antico Testamento, come in questo caso, Dio rivela la sua ira e il suo disappunto per la disobbedienza con misure drastiche.

Parte 5: Giorni e stagioni sante

Alla gloria di Dio

Anche i giorni, e le stagioni sante che Dio ha dato agli israeliti, mostrano che tutto deve essere fatto alla gloria di Dio. Il Levitico dà le istruzioni necessarie per l’osservanza di giorni e stagioni come il sabato, giorno sacro settimanale; il novilunio o festa delle trombe, giorno sacro mensile; la Pasqua (o pane azzimo), la Pentecoste (o festa delle settimane), il giorno dell’espiazione e la festa dei Tabernacoli, tutti giorni sacri annuali; l’anno sabbatico, che doveva essere osservato ogni settimo anno ed era caratterizzato dal riposo della terra e dalla liberazione dai debiti; infine, l’anno giubilare, osservato ogni 50 anni, in cui la terra riposava, la proprietà tornava al proprietario originario e gli schiavi israeliti venivano liberati. In ognuna di queste osservanze si vede chiaramente che Dio sta preparando i cuori del popolo d’Israele all’arrivo di occasioni migliori, quando il Salvatore sarebbe venuto a stabilire il suo regno. Più e più volte questi giorni e queste feste vengono definiti “per IL SIGNORE”. Era essenziale che Dio fornisse occasioni che spingessero il suo popolo a ricordarsi di lui. La natura umana era ed è smemorata. L’uomo diventa indipendente e autosufficiente, ed è sempre stato necessario che Dio ricordasse all’uomo che Egli è Dio e che tutte le benedizioni derivano da Lui.

Parte 6: Che tipo di ubbidienza desidera il Signore?

Obbedire al Signore con il cuore

Senza dubbio il culmine di tutte le affermazioni del Levitico si trova nel desiderio di Dio che i figli di Israele gli obbediscano di cuore – e il successivo richiamo alla punizione se non si sottomettono a Lui. Dio non ha mai voluto un’obbedienza “meccanica” con un servizio “a fior di labbra”. Non si è mai accontentato di benedire un uomo che non si sottomette a Lui con tutta la sua volontà. Cuore e vita devono andare di pari passo quando ci inchiniamo in sottomissione al grande “Io Sono”. Mai come nel ventiseiesimo capitolo del Levitico, forse, questo aspetto viene mostrato più chiaramente che in tutto l’Antico Testamento. A partire dal versetto tre, vengono rivelati i desideri del SIGNORE. Ascoltatelo: “Se camminerete nei miei statuti [che erano santi, come abbiamo già citato dal Levitico], osserverete i miei comandamenti e li metterete in pratica”, sono state fatte alcune promesse. Queste promesse sono disseminate nei versetti successivi. Ascoltatene alcune: “Vi darò le piogge nelle loro stagioni e la terra produrrà il suo raccolto…”. Mangerete a sazietà il vostro pane… Abiterete sicuri nel vostro paese. E darò pace nel paese… I vostri nemici cadranno davanti a voi. . . Avrò rispetto per voi, vi renderò fecondi, vi moltiplicherò e stabilirò la mia alleanza con voi…”. . . L’anima mia non ti aborrirà”. Poi, arriva al culmine delle promesse dicendo: “E io camminerò in mezzo a voi, sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo”.

Camminerò in mezzo a voi

Notate l’appello di Dio. Fa appello alle loro necessità quotidiane, alla loro sicurezza qui, alla produttività della loro vita, al loro desiderio di avere il suo rispetto, alla loro eredità, al loro legame con Lui, al loro desiderio di avere il suo amore. E poi fa appello al loro desiderio di essere vicini a Dio. “Camminerò in mezzo a voi”. Che potente realizzazione del desiderio dell’uomo. Che meraviglia avere una guida che possiede tanto potere, tanta sapienza, tanta autorità, eppure è disposta a camminare con noi e a condurci sui sentieri della rettitudine. “… e voi sarete il mio popolo”. Forse per i tempi di Mosè era difficile apprezzare il significato di questa affermazione, come lo è per noi oggi. Quanto è bello essere chiamati figli di Dio. Che privilegio! Che onore!

Parte 7: Avvertimenti alle punizioni

Disubbidire non è una buona idea

Purtroppo siamo costretti, per correttezza nei confronti del nostro studio, a lasciare questa bella descrizione dei giusti per ascoltare una vivida descrizione della distruttività della disobbedienza, un avvertimento ai malvagi. A partire dal versetto 14 dello stesso 26° capitolo del Levitico, Dio descrive questa condizione. “Se non mi ascolterete e non metterete in pratica tutti questi comandamenti e se rifiuterete i miei statuti”, IL SIGNORE dice che si dovranno subire conseguenze spaventose. Notate, è “se non volete…”. L’uomo era ed è libero. La scelta è sua. Cosa succederà se l’uomo disobbedisce? Di nuovo, parafrasiamo e notiamo alcune cose di questo capitolo. 

“Io stabilirò su di te il terrore, anche la tisi e la febbre… e farò strugger l’anima; e tu seminerai invano il tuo seme, perché i tuoi nemici lo mangeranno. E metterò la mia faccia contro di voi. … quelli che ti odiano domineranno su di te… . . Ti castigherò. . . Spezzerò l’orgoglio della tua potenza. … la tua forza sarà spesa invano, perché il tuo paese non produrrà il suo raccolto… le tue vie diventeranno desolate… Manderò la pestilenza in mezzo a voi. … mangerete la carne dei vostri figli e delle vostre figlie… Distruggerò i vostri alti luoghi. l’anima mia vi aborrirà. . . Non sentirò il sapore dei vostri dolci odori… le vostre città saranno un deserto… … e per quelli che sono rimasti di voi manderò nel loro cuore una debolezza nelle mani dei loro nemici … perirete tra le nazioni”.

Aree di conseguenza delle punizioni

Come le promesse di Dio a chi obbedisce sono piene, gratuite e ricche, così le conseguenze della disobbedienza sono orribili, tormentose e distruttive. Ancora una volta, ci vengono ricordate le aree toccate mentre Dio descrive queste conseguenze. L’uomo non ha mai amato il terrore, ma Dio dice che esso arriverà ai disobbedienti; le malattie fisiche saranno vostre e l’uomo interiore vivrà nella miseria; i vostri raccolti non daranno frutti; i vostri nemici mangeranno ciò che avete mangiato in precedenza e la Mia stessa faccia sarà rivolta contro di voi. Eravate forti, ma siccome avete disobbedito a Dio, siete diventati deboli. Dio continua a descrivere la situazione mostrando come le loro vie sarebbero state inutili e le carestie e i problemi si sarebbero moltiplicati a tal punto che avrebbero mangiato persino i loro stessi figli. Forse la cosa peggiore di tutte è che Dio non avrebbe accettato il loro culto. Essi avrebbero potuto praticare una forma di culto, ma se avessero disubbidito a Dio, il loro culto sarebbe rimasto sterile, inascoltato. La loro adorazione sarebbe rimasta vuota! E per coloro che riusciranno a sopravvivere a tutto questo, Dio dice che manderà loro uno svenimento del cuore e alla fine periranno virtualmente tra le nazioni. Per gli ebrei questi pensieri erano insopportabili. Eppure, il Dio di tutti cercò di impressionarli con la necessità di aderire alla sua volontà per ricevere le sue benedizioni.

Parte 8: Allontanamento e riavvicinamento

Il piano di Dio

Dio aveva previsto che gli israeliti gli avrebbero voltato le spalle, e poi, a quanto pare, aveva previsto il momento in cui sarebbero stati così lontani da Lui, e senza speranza, da non desiderare nemmeno di tornare. Le condizioni per cui un uomo di Dio torna a Dio sono indicate nel capitolo 26. Quando il cuore viene toccato e il ritorno alla rettitudine avviene (versetto 40 e seguenti): “confesseranno la loro iniquità … Il loro cuore sarà umiliato… Allora mi ricorderò…”. La realtà del peccato contro Dio deve essere realizzata nel cuore. Il peccato deve essere confessato, o ammesso a Dio. La persona deve essere umiliata. Il suo spirito deve essere quello di accettare veramente le disposizioni di Dio per il ritorno. E poi Dio dice: “Mi ricorderò”. Il quadro è questo. Da una parte c’è Dio offeso. Dall’altra parte c’è l’offensore, l’uomo! Dio dice che devono prevalere certi atteggiamenti e devono essere obbediti certi comandi prima che l’uomo possa essere pronto a tornare e a godere di nuovo delle benedizioni di Dio.

E noi oggi?

In linea di principio, la stessa cosa che valeva per gli israeliti vale per noi oggi. Il nostro atteggiamento deve essere corretto quando ci allontaniamo da Dio. Il ritorno comporta la confessione dei nostri errori e un’umiltà tale da cambiare la nostra vita. E, come l’Israele di un tempo, Dio non tollera il peccato in noi. Vuole che ci avviciniamo a Lui e ha sacrificato suo Figlio per aiutarci a farlo. Non cerchiamo più il Messia come quando si scriveva il Levitico, ma lo abbiamo! Egli è tutto ciò che Dio ha detto che sarebbe stato. È la grazia sovrabbondante che ci permette di glorificarlo ora e in eterno.

Conclusione

Sì, il Levitico è davvero un libro grandioso che mostra come la legge di Dio data agli israeliti, li abbia portati a glorificare il Padre e a fare passi avanti per prepararsi a ricevere Suo Figlio, che avrebbe portato la salvezza all’umanità intera.

Domande per la discussione in classe

  • 1.  Chi ha scritto il Levitico?
  • 2. Chi amministrava le leggi che Dio dava agli israeliti?
  • 3. Spiegate i seguenti tipi di sacrifici descritti nel Levitico: olocausto, pasto, offerta di pace, offerta per il peccato e offerta per la colpa.
  • 4. Qual è il tema principale del Levitico?
  • 5. Descrivete i seguenti giorni e stagioni sante: Sabato (settimanale), novilunio (mensile), Pasqua (o pane azzimo), Pentecoste (o festa delle settimane), giorno dell’espiazione e festa dei Tabernacoli (tutte queste ultime sono feste annuali), anno sabbatico e anno giubilare.
  • 6. Dio richiedeva la santità sotto la legge dell’Antico Testamento? Spiega.
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