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SCHEMA
I. Alcuni punti pratici sul libro
A. Tempo di scrittura, dopo la cattività
B. L’autore del libro, Esdra
C. Il nome del libro significa “diari, giornali o annali”.
II. Breve descrizione del libro
A. Genealogie da Adamo ad Abramo (1,1-28)
B. Da Abramo alle tribù (1,29-54)
C. Generazioni delle tribù (2-10)
D. La storia di Davide
- Re di Giuda (11,1-3)
- Re di tutto Israele (11, 4- 29,30)
III. Passaggi e insegnamenti significativi nel libro
A. La storia di Iabes (4,9-11)
B. La follia di Saul (10,13-15,29)
C. Il primo salmo di Davide (16,1-43)
D. Il desiderio di Davide di costruire il tempio (17,1-20,8)
- Apprezzato
- Ma non concesso
E. Il peccato di numerare il popolo (21)
F. Il costo del vero culto (22,1-27.34)
G. L’incarico di Davide a Salomone (28,1-29,30)
01 – Introduzione
Quando si inizia a studiare il proposito di Dio nella Bibbia, libro per libro, si potrebbe dare un’occhiata agli scritti di 1 Cronache e dire che non c’è nulla di importante. In superficie, sembra un libro di genealogie e storie senza molto significato e valore pratico.
È evidente che il libro, insieme alla sua seconda divisione, è stato scritto dopo la cattività, poiché la sua storia viene riportata fino alla fine dell’Esilio e parla della restaurazione di Ciro. 2 Cronache 35,25 mostra che è stato scritto dopo il tempo di Geremia.
02 – Note sull’autore
Per quanto riguarda l’autore, è opinione comune che il libro sia stato scritto da Esdra. La tradizione ebraica è a favore di questa veduta e supportata da prove interne. Il nome “Cronache” sembra essere stato attribuito ai libri per primo da Girolamo. Il titolo ebraico significa “diari”, “giornali” o “annali”. In un breve schema del libro si troveranno genealogie e storia.
A partire dal capitolo 1, lo scrittore fornisce le genealogie da:
- Adamo a Noè (1,1-4),
- le generazioni dei figli di Noè (1,5-28),
- e poi traccia quelle da Abramo alle tribù (1,29-54).
- In questa sezione, mostra le generazioni di Ismaele (1,29-31),
- dei figli di Chetura (1,32-33
- le generazioni di Esaù (1,35-54).
- le generazioni dei dodici figli di Giacobbe (2,1-9,44)
- la morte di Saul e dei suoi figli (cap. 10)
03 – da Davide a Salomone
La storia del libro riguarda il re Davide. Inizia con la conquista di Gerusalemme (11,4-9), racconta la storia dell’Arca dell’Alleanza nella casa di Obed-Edom (capitolo 13), di Davide e di Hiram di Tiro, della famiglia di Davide e delle sconfitte dei Filistei.
A partire dal capitolo 15, si trova la storia fino alla fine del regno, come l’Arca fu portata a Gerusalemme, come vennero nominati gli uomini per i servizi religiosi, come Davide mostrò il suo interesse per il tempio. Nei capitoli finali, Davide dà le sue ultime esortazioni, il suo incarico a Salomone e la sua ultima preghiera. Alla fine, Salomone diventa re al posto di Davide.
04 – Scopo delle Cronache
L’autore ha mostrato il disegno delle Cronache nel contenuto del libro, cioè, dare genealogie corrette, il rango e l’ordine dei sacerdoti e dei Leviti per la ripresa delle loro attività ufficiali al ritorno in patria dopo un periodo di cattività. Era anche fondamentale mostrare la distribuzione delle terre prima della caduta di Giuda, in modo che le famiglie potessero rientrare in possesso della loro precedente eredità.
Gli Ebrei erano stati in cattività e ora hanno la possibilità di tornare in patria. Così essi si trovano di fronte al grande compito della restaurazione: del loro precedente stile di vita nella loro casa, della loro nazione e della loro religione. Per poter soddisfare queste esigenze, il popolo doveva avere una documentazione come quella fornita dalle Cronache. Portare il popolo alla restaurazione o al ristabilimento delle loro istituzioni in patria era lo scopo speciale di Esdra nel suo lavoro e nei suoi scritti.
05 – Opinioni famose sulle Cronache
Adam Clark dice:
“Il progetto principale dello scrittore sembra essere stato quello di evidenziare, dai registri pubblici che erano ancora conservati, quale fosse lo stato delle diverse famiglie prima della prigionia, in modo che, dopo il loro ritorno, potessero entrare in possesso delle rispettive eredità. Si sofferma in particolare sulle funzioni, le genealogie, le famiglie e gli ordini dei sacerdoti e dei Leviti; ciò era particolarmente necessario dopo il ritorno dalla cattività, per far sì che il culto di Dio fosse condotto nello stesso modo di prima e dalle persone legittime“.
Per quanto riguarda lo scopo di Dio nella Bibbia, come si vede nel libro di 1 Cronache, Girolamo aveva l’opinione più esaltante. Secondo lui, “sono l’epitome dell’Antico Testamento”. Egli afferma che “sono di così alto peso e importanza, che colui che suppone di essere a conoscenza delle scritture sacre e non le conosce, non fa che ingannare sé stesso; innumerevoli questioni relative al Vangelo sono qui spiegate”. Girolamo può essere stato radicale su questo punto, ma credeva che:
“c’era un mistero e un significato in ogni nome proprio, sia esso di uomo, donna, città o paese, nel libro”.
06 – Primi 10 capitoli
Nelle pagine che seguono, mi soffermerò sul testo del libro di 1 Cronache e fornirò punti, esempi e citazioni in riferimento al proposito di Dio per i secoli, come si vede in questa scritto. Dal momento in cui i primi nove capitoli sono dedicati alle genealogie da Adamo a Davide, non ci sono molti insegnamenti di valore pratico o profetico in questa sezione. Tuttavia, nello schema delle genealogie, Esdra presta particolare attenzione alle linee della casa di Davide. E, nel corso di questa lunga linea di genealogie, si trova un punto pratico nel riconoscimento da parte di Dio di un uomo d’onore e della preghiera esaudita di quest’uomo. In 1 Cronache 4,9-10 la Bibbia dice: “Iabes fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre lo aveva chiamato Iabes, perché diceva: «L’ho partorito con dolore». Iabes invocò il Dio d’Israele, dicendo: «Benedicimi, ti prego; allarga i miei confini; sia la tua mano con me e preservami dal male in modo che io non debba soffrire!» E Dio gli concesse quanto aveva chiesto»”.
07 – Capitolo 10
Nel decimo capitolo del libro, anche se avvolto in un pacco molto piccolo, Dio mostra il suo principio eterno: “il salario del peccato è la morte” e “siate certi che i vostri peccati vi troveranno”. Lo scrittore non entra nei dettagli di tutti i peccati di Saul, ma dice semplicemente: “Così morì Saul, a causa dell’infedeltà che egli aveva commessa contro il Signore per non aver osservato la parola del Signore, e anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non aveva consultato il Signore. Perciò il Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide, figlio d’Isai” (1 Cronache 10,13-14).
E così in Saul, che iniziò bene agli occhi di Dio e poi sbagliò, Dio mostra che “l’anima che pecca morirà” (Ezechiele 18,4). Questo è stato dimostrato anche nella trasgressione di Uzza che toccò l’Arca dell’Alleanza. Questo principio è stato vero in ogni epoca ed è ancora vero nella dispensazione del Vangelo.
Parlando dell’arca dell’alleanza
Uno dei punti chiave della restaurazione degli Ebrei alla loro vera religione riguarda l’Arca dell’Alleanza. All’inizio del suo regno, Davide sostenne il ritorno dell’arca da Chiriat-Iearim. Tuttavia, non la riportò a casa sua, nella città di Davide, ma lasciò che rimanesse nella casa di Obed-Edom per tre mesi. In questi mesi Dio benedisse la casa di Obed-Edom e tutto ciò che possedeva (1 Cronache 13,14). Nel capitolo 15, Esdra mostra che l’Arca di Dio viene portata a Gerusalemme con grande gioia e allegria. In quel momento fu collocata in una tenda speciale preparata da Davide. In questa occasione, secondo Esdra, Davide pronunciò il suo primo salmo dicendo:
«Lodate il Signore!
Invocate il suo nome;
fate conoscere le sue gesta fra i popoli!
Cantategli, salmeggiategli,
meditate su tutte le sue meraviglie!
Gloriatevi del suo santo nome;
si rallegri il cuore di quelli che cercano il Signore!
Cercate il Signore e la sua forza,
cercate sempre il suo volto!
Ricordatevi delle meraviglie che egli ha fatte,
dei suoi miracoli e dei giudizi della sua bocca,
o voi, discendenza d’Israele, suo servo,
figli di Giacobbe, suoi eletti!
Egli, il Signore, è il nostro Dio;
i suoi giudizi si impongono su tutta la terra.
Ricordatevi per sempre del suo patto,
della parola da lui data per mille generazioni,
del patto che fece con Abraamo, del suo giuramento fatto a Isacco
e che confermò a Giacobbe come uno statuto,
a Israele come un patto eterno,
dicendo: “A te darò il paese di Canaan
come tua parte di eredità”.
Non erano allora che poca gente,
pochissimi e stranieri nel paese,
e andavano da una nazione all’altra,
da un regno a un altro popolo.
Egli non permise a nessuno di opprimerli; anzi, castigò dei re per amor loro, dicendo:
“Non toccate i miei unti
e non fate male ai miei profeti”.
Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza!
Raccontate la sua gloria fra le nazioni
e le sue meraviglie fra tutti i popoli!
Perché il Signore è grande e degno di sovrana lode;
egli è tremendo sopra tutti gli dèi.
Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani,
ma il Signore ha fatto i cieli.
Splendore e maestà sono davanti a lui,
forza e gioia sono nella sua dimora.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e forza.
Date al Signore la gloria dovuta al suo nome,
portategli offerte e venite in sua presenza.
Prostratevi davanti al Signore vestiti di sacri ornamenti,
tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra!
Il mondo è stabile e non sarà smosso.
Si rallegrino i cieli e gioisca la terra!
Si dica fra le nazioni: “Il Signore regna”.
Risuoni il mare e quanto esso contiene;
esulti la campagna e tutto quel che è in essa.
Gli alberi delle foreste esultino davanti al Signore,
poiché egli viene a giudicare la terra.
Celebrate il Signore, perché egli è buono,
perché la sua bontà dura per sempre e dite:
“Salvaci, o Dio della nostra salvezza! Raccoglici fra le nazioni
e liberaci, affinché celebriamo il tuo santo nome
e mettiamo la nostra gloria nel lodarti”.
Benedetto sia il Signore,
Dio d’Israele, d’eternità in eternità!» (16,8-36)
Insieme a questa lode, Davide lasciò gli uomini giusti al loro posto per svolgere il servizio intorno all’Arca dell’Alleanza ogni giorno, come richiedeva il lavoro quotidiano.
In quel momento, Davide confidò a Natan: “Ecco, io abito in una casa di cedro, e l’arca del patto del Signore sta sotto una tenda”. Natan rispose a Davide: “Fa’ tutto quello che hai in cuore di fare, poiché Dio è con te”. Sebbene le intenzioni di Davide fossero buone e Natan fosse d’accordo, Dio rifiutò l’idea di farsi costruire una casa per sé; infatti, non permise mai a Davide di costruirla.
Nel corso della spiegazione del motivo per cui non voleva la casa in quel momento, Dio disse attraverso Natan:
«“Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu te ne andrai a raggiungere i tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua discendenza, uno dei tuoi figli, e stabilirò saldamente il suo regno. Egli mi costruirà una casa, e io renderò stabile il suo trono per sempre. Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio, e non gli ritirerò la mia grazia, come l’ho ritirata da colui che ti ha preceduto. Io lo renderò saldo per sempre nella mia casa e nel mio regno, e il suo trono sarà reso stabile per sempre”».
Sebbene questo sia stato detto in riferimento a Salomone, al tempio e a un regno temporale, ci deve essere un significato più profondo, che prefigura la venuta del seme di Davide in Gesù Cristo, nostro Signore, il grande Re dei re e Signore dei signori, con il vero tabernacolo che Egli ha costruito e il regno che ha stabilito. Quando si leggono affermazioni come questa, si comincia a capire che ogni riga delle Cronache è fondamentale per la rivelazione dello scopo di Dio nella Bibbia.
09 – Il conflitto con Satana
Sebbene breve e puntuale, il libro mostra il costante conflitto con Satana, come dice il capitolo 21,1: “E Satana si mosse contro Israele e incitò Davide a fare il censimento d’Israele”. Questo dispiacque al Signore, e per punizione, a causa di una pestilenza nel paese, morirono 70.000 persone. All’ultimo momento, Dio rinunciò a distruggere Gerusalemme, dicendo all’angelo dell’ira: “Basta, ferma la tua mano”. E l’angelo del Signore si fermò presso l’aia di Ornan, il Gebuseo.
Sebbene Ornan avesse offerto a Davide quel luogo come luogo di culto, gratuitamente, Davide rifiutò, dicendo:
“No, ma in verità lo comprerò da te a prezzo pieno, perché non prenderò ciò che è tuo per il Signore, né offrirò olocausti senza prezzo”.
In questo Davide insegna che bisogna sentire il senso del sacrificio e non cercare una religione a buon mercato, che costa poco o nulla. Davide voleva pagare il prezzo pieno.
10 – La costruzione del Tempio
Mentre Davide si preparava a consegnare il regno a Salomone, fece una lunga preparazione per la costruzione del tempio. Raccolse una grande quantità di materiali in pietra, oro, argento, ferro, ottone e legno. Poi chiamò suo figlio e lo incaricò di costruire una casa che Dio non aveva permesso a Davide di costruire. Il motivo per cui Dio rifiutò l’offerta di Davide è riportato in
1 Cronache 22,8: “Tu hai sparso molto sangue e hai fatto grandi guerre; tu non costruirai una casa al mio nome, poiché hai sparso molto sangue sulla terra, davanti a me”.
Nell’incarico che Davide diede a Salomone, gli ricordò la promessa che Dio aveva fatto a Davide di un figlio che avrebbe costruito la casa e disse:
“Ora, figlio mio, il Signore sia con te e ti faccia prosperare, e costruisci una casa del Signore tuo Dio come Egli ti ha detto. Solo il Signore ti dia saggezza e intelligenza e ti dia l’incarico di occuparti di Israele, affinché tu possa osservare la legge del Signore tuo Dio. Allora prospererai, se avrai cura di adempiere gli statuti e i giudizi che il Signore ha imposto a Mosè riguardo a Israele: siate forti e coraggiosi, non temete e non vi sgomentate”. Dopo aver ricordato a Salomone che c’erano molti materiali a portata di mano e che erano stati fatti grandi preparativi, aggiunse questo ammonimento: “«Alzati, dunque, e datti da fare, e il Signore sia con te». Dopo aver elencato a lungo il numero e le cariche dei figli di Levi, le divisioni dei figli di Aronne e di Levi, le divisioni dei cantori, dei portinai e dei tesorieri, dei capitani e dei governanti, Davide, dopo aver nominato re suo figlio, gli conferisce un ultimo incarico: «E tu, Salomone, figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre e servilo con cuore integro e con animo volenteroso; poiché il Signore scruta tutti i cuori e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma, se lo abbandoni, egli ti respingerà per sempre. Considera che ora il Signore ha scelto te per costruire una casa che serva da santuario; sii forte e mettiti all’opera!»” (1 Cronache 28,9-10).
11 – Chiusura del libro
È giusto che il libro si chiuda con la preghiera di Davide:
«Sii benedetto, Signore, Dio del padre nostro Israele, di eternità in eternità! A te, Signore, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, Signore, il regno; a te, che t’innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose! Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa. Perciò, o Dio nostro, noi ti ringraziamo e celebriamo il tuo nome glorioso. Poiché chi sono io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente così tanto? Poiché tutto viene da te, e noi ti abbiamo dato quello che dalla tua mano abbiamo ricevuto. Noi siamo davanti a te stranieri e gente di passaggio, come furono tutti i nostri padri; i nostri giorni sulla terra sono come un’ombra, e non c’è speranza. O Signore, nostro Dio, tutta quest’abbondanza di cose che abbiamo preparate per costruire una casa a te, al tuo santo nome, proviene dalla tua mano, e tutta ti appartiene. Io so, o mio Dio, che tu scruti il cuore e ti compiaci della rettitudine; perciò, nella rettitudine del mio cuore, ti ho fatto tutte queste offerte volontarie, e ho visto ora con gioia il tuo popolo che si trova qui farti volenterosamente le sue offerte. O Signore, Dio di Abraamo, d’Isacco e d’Israele, nostri padri, mantieni per sempre nel cuore del tuo popolo queste disposizioni e questi pensieri, e rendi saldo il suo cuore in te. Da’ a Salomone, mio figlio, un cuore integro, perché egli osservi i tuoi comandamenti, i tuoi precetti e le tue leggi, affinché esegua tutti questi miei piani e costruisca il palazzo per il quale ho fatto i preparativi» (1 Cronache 29, 10-19).
Il sipario sulla vita di Davide cala nel capitolo 29, come dice il versetto 28: “Ed egli morì in prospera vecchiaia, sazio di giorni, di ricchezze e di gloria. Salomone, suo figlio, regnò al suo posto”. Uno studio onesto del libro di 1 Cronache mostra che si tratta di qualcosa di più di un elenco di nomi difficili. C’è un messaggio messianico più profondo. Questi nomi, fin dall’inizio, sono sinonimo di grandi periodi di tempo in cui il proposito di Dio si stava dispiegando. E così come sicuramente Dio si è preso cura dei suoi nelle generazioni passate, avrebbe continuato a farlo e avrebbe così portato a compimento le loro speranze di un Messia a tempo debito. Dio è sempre stato fedele e lo sarà ancora.
Domande per la discussione in classe
- Chi è l’autore di 1 Cronache?
- Che cosa significa il nome?
- In quale epoca fu scritto questo libro?
- Perché l’autore fa un lungo elenco di genealogie?
- Quale promessa del Messia si trova in questi documenti?
- Indicare il motivo per cui la preghiera di Iabes fu esaudita.
- Quale fu il grande errore di Saul?
- Racconta perché a Davide non fu permesso di costruire il tempio.
- Quali preparativi fece per quest’opera?
- Quando fu scritto il suo primo salmo?
- Perché la numerazione del popolo da parte di Davide fu indicata come peccato?
- Quale fu l’ultimo incarico di Davide a Salomone?