- Paul Robison
- Febbraio 9, 2025
- 2:52 pm
I. PERCHÉ STUDIARE LA STORIA BIBLICA?
Questa è una buona domanda. Ci si aspetta che un ministro di culto studi la Bibbia. È suo compito conoscerla lui stesso ed insegnarla agli altri. Ma tutti i cristiani dovrebbero leggere la Bibbia come un mezzo di edificazione privata e personale. Ma perché è bene fare un corso sistematico di storia biblica?
1. Perché la Bibbia è così ben conosciuta.
Le sue storie sono lette e tramandate nelle famiglie cristiane. Detiene il posto supremo nella chiesa, e un posto di rispetto fra i legislatori e nei tribunali. È intrecciata alla più alta letteratura moderna e tradotta in trecento lingue e dialetti.[1]¹ Direttamente ed indirettamente crea dieci volte più libri di qualsiasi altro libro nel mondo. Un tale libro, così ben conosciuto e così creativo, dovrebbe essere incluso in qualsiasi programma di cultura liberale.
2. Perché è così poco conosciuta.
Le persone leggono riguardo alla Bibbia più di quanto leggano la Bibbia stessa. La leggono più di quanto la studiano e la loro conoscenza riguardo alla Bibbia è superficiale e frammentaria. Non ne hanno alcuna chiara visione interconnessa. Lo studente impara a descrivere a grandi linee la storia d’Egitto, di Persia, di Grecia e di Roma. Quanti studenti universitari, però, possono dare un resoconto intelligente di Abrahamo o di Mosè o di Davide, o perfino esporre una decina di fatti storici della vita di Gesù o Paolo in ordine cronologico?
3. Perché il piano della Bibbia è storico.
Nella Bibbia non si tratta né di logica né di scienza. La redenzione è spiegata storicamente nelle sue pagine, in tal modo dovrebbe essere studiata. Senz’altro si può prendere qualcosa di buono da un versetto, da un fatto, o da un personaggio della Bibbia, al di fuori del suo contesto storico, ma quanto di più si apprezza quando è inserito nei suoi rapporti storici!
Immaginate un capolavoro d’arte tagliato a pezzettini e sottoposto all’ammirazione un pezzetto alla volta: ecco un cespuglio, ecco una roccia e in un altro frammento un pezzo di cielo azzurro o un placido laghetto che lo rispecchia! Sicuramente ogni pezzo ha un merito a sé, ma non è così che si studiano le sublime creazioni d’arte e non si dovrebbero studiare così nemmeno le rivelazioni ancor più sublimi dello Spirito.
Presi singolarmente, la Magna Carta, le Tesi di Lutero o il carattere di Abramo Lincoln meritano senz’altro di essere studiati ma, visti nella prospettiva della storia, hanno un interesse superiore. Se volete conoscere Abrahamo o Mosè o Davide o Paolo, se volete comprendere il patto d’Abrahamo, le scene sul Sinai e sul Calvario, o il sermone del giorno di Pentecoste, dovete conoscerli come parti di un grande insieme. La Bibbia dovrebbe essere studiata storicamente.
4. Per comprendere la sua unità.
La Bibbia non è un libro unico ma è composta da molti libri. I suoi quaranta scrittori sono separati da immense distese di spazio e da molti secoli di tempo. Provengono da vari livelli di cultura: da mandriani e pescatori a poeti di corte e studiosi disciplinati. La gamma di generi compositivi è ugualmente vasta: storia, legge, poesia, epica e lirica, proverbi, profezie, parabole, discorsi, epistole, sermoni: tutto questo si trova in queste pagine meravigliose.
Inoltre, molti di questi quaranta scrittori hanno lavorato senza conoscere il lavoro degli altri. E, nondimeno, la Bibbia è un unico libro. I quaranta scrittori hanno scritto con reale, seppure inconsapevole, unità di spirito e di scopo. Il filo ininterrotto del proposito divino, Il filo rosso della redenzione umana tramite il sacrificio divino, scorre attraverso sessantasei libricini, legandoli in un tutt’uno. Poco a poco, era dopo era, il proposito si rivela:
“prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga” (Marco 4:28).
Cristo è il punto focale di questo quadro. Sul suo capo convergono tutte le linee, sia quelle che corrono in avanti dal paradiso perduto, sia quelle che tornano indietro al paradiso riavuto. Cristo è la chiave; senza di lui tutto è caos; in lui tutto è kosmos, bellezza, ordine, unità.
5. Come un libro di storia umana
Nessuno può asserire di essere una persona di grande cultura se ignora la storia della sua stessa specie.
Le lezioni più sublimi di eroismo o follia individuale, le letterature più intense di tutti i tempi giacciono impresse nella storia. La Bibbia traccia, con una pienezza fuori del comune, le origini e le vicende di una delle popolazioni più significative del mondo: gli ebrei.
Il filo della loro storia è intrecciato alle fortune di tutte le altre grandi nazioni dell’antichità. Perciò la Caldea, l’Egitto, l’Assiria, la Babilonia, la Persia, la Macedonia e Roma, una dopo l’altra, vengono a contatto con la loro storia.
6. Per conservare la propria fede nella Bibbia
Crescendo, superiamo tantissimi concetti infantili. Dopo anni di assenza, ritorniamo alla nostra casa nativa. Ci sembra che tutto sia cambiato! La vecchia casa, i campi dove si giocava e si lavorava, la collina giù dalla quale si correva, il ruscello dove si nuotava o si pescava o si pattinava, sono tutti rimpiccioliti.
La nostra vita, dentro e fuori, si è ampliata. Insieme alle altre nostre idee infantili, c’è il pericolo di rigettare anche la fede nella Bibbia dei nostri padri.
Il pericolo si trova nella nostra profonda ignoranza della Bibbia e il rimedio è una conoscenza migliore e più completa.
II. L’OBIETTIVO DELLA STORIA BIBLICA
Lo scopo principale è quello religioso. La religione è importante in tutta la storia. È intrecciata all’arte, alla poesia, alle leggi, ai costumi, alla vita familiare, spesso alle grandi guerre.
Però, di regola, è tenuta in secondo piano, come un accessorio, mentre la vita politica e intellettuale, la costruzione di grandi imperi o di monumenti di architettura, la creazione di capolavori d’arte, di legge o di letteratura detengono il primato.
Nella storia biblica, al contrario, lo scopo religioso predomina. È vero che, dall’inizio alla fine di questa grande storia, il popolo scelto di Dio viene a contatto con ogni grande nazione dell’antichità così che impariamo qualcosa riguardo alla storia della loro ascesa al potere e alle cause del loro declino.
Eppure, nella Bibbia la storia generale è secondaria.
Lo scopo principale è quello di tracciare le origini e lo sviluppo storico della vera religione nelle sue tre fasi importanti:
- Patriarcale
- Giudaica
- Cristiana
Anche se una persona non crede in una grande religione storica, non può permettersi di non avere a riguardo un concetto intelligente.
III. LE EPOCHE DELLA STORIA BIBLICA
Tre eventi di prim’ordine separano la storia biblica in tre grandi ere o ordinamenti. Esse sono:
Quindi si possono delineare le epoche come segue:
- La rivelazione della legge di Mosè sul monte Sinai;
- La discesa dello Spirito Santo l’ultimo giorno di Pentecoste;
- La morte dell’ultimo apostolo.
- L’epoca patriarcale[2] che va dal 4004 al 1491 a.C.
- Dalla creazione alla rivelazione della legge.
- L’epoca giudaica, che va dal 1491 a.C. al 30 d.C.
- Dalla rivelazione della legge alla discesa dello Spirito Santo.
- L’epoca cristiana, che va dal 30 d.C. al 100 d.C.
- Dalla discesa dello Spirito alla morte dell’apostolo Giovanni.
La caratteristica della prima epoca è la famiglia:
- La rivelazione di Dio alla famiglia, la religione della famiglia e il governo della famiglia.
La caratteristica della seconda epoca è la nazione:
- La religione della nazione e il patto della nazione.
La caratteristica della terza epoca è l’intera umanità:
- Una religione e un messaggio universale.
- Nella prima epoca Dio parla alle famiglie tramite i patriarchi.
- Nella seconda epoca parla alla nazione tramite Mosè.
- Nella terza epoca Egli parla a tutto il mondo tramite il Suo Figlio.
IV. I PERIODI DELLA STORIA VETEROTESTAMENTARIA
Per mantenere gli eventi della storia nella loro giusta prospettiva, si dovranno fissare bene in mente alcuni cardini della storia, insieme alle loro date.
Passate un’ora di tempo per impadronirvi dei seguenti periodi, prendete l’abitudine di rimandare ogni evento al suo giusto periodo e ciò sarà di grande aiuto per il resto della vostra vita:
- Il periodo antediluviano, c. 4004-2348 a.C.
- Dalla creazione al diluvio.
- Il periodo postdiluviano, 2348-1921 a.C.
- Dal diluvio alla chiamata di Abramo.
- Il periodo patriarcale, 1921-1706 a.C.
- Dalla chiamata di Abramo alla migrazione in Egitto.
- La cattività, 1706-1491 a.C.
- Dalla migrazione in Egitto all’esodo.
- Le peregrinazioni, 1491-1451 a.C.
- Dall’esodo alla traversata del Giordano.
- La conquista, 1451-1400 a.C.
- Dalla traversata del Giordano alla morte di Giosuè.
- I giudici, 1400-1095 a.C.
- Dalla morte di Giosuè all’unzione di Saul.
- Il regno unito, 1095-975 a.C.
- Dall’unzione di Saul all’ascesa al trono di Roboamo.
- Il regno diviso, 975-722 a.C.
- Dall’ascesa al trono di Roboamo alla caduta di Samaria.
- Giuda da solo, 722-586 a.C.
- Dalla caduta di Samaria alla caduta di Gerusalemme.
- L’esilio, 586-536 a.C.
- Dalla caduta di Gerusalemme al ritorno sotto Zorobabel.
- Il periodo post-esilio, 536-400 a.C.
- Dal ritorno sotto Zorobabel al completamento del canone veterotestamentario.
I temi dei libri del Vecchio Testamento
Pentateuco
- Genesi: il libro degli inizi
- Esodo: dalla cattività alla nazione
- Levitico: le leggi, altre leggi, e ancora leggi
- Numeri: le peregrinazioni nel deserto
- Deuteronomio: la rinascita nelle pianure di Moab
Libri storici
- Giosuè: l’adempimento della terra promessa
- Giudici: quando ognuno faceva ciò che sembrava giusto ai suoi occhi
- Ruth: la fedeltà dell’amore
- 1 Samuele: un tempo di transizione
- 2 Samuele: un tempo di transizione
- 1 Re: profeti e re
- 2 Re: profeti e re
- 1 Cronache: sacerdoti e re
- 2 Cronache: sacerdoti e re
- Esdra: il primo dei ritorni dei prigionieri—la ricostruzione del tempio e le riforme
- Neemia: la ricostruzione della città di Gerusalemme
- Ester: quando gli ebrei furono salvati dalla distruzione
Libri poetici e sapienziali
- Giobbe: perché i giusti soffrono?
- Salmi: l’innario degli ebrei
- Proverbi: le parole per vivere in modo saggio e con soddisfazione
- Ecclesiaste: “Che cosa mai dovremmo fare?”
- Cantico dei Cantici: La bellezza dell’amore
Profeti maggiori
- Isaia: il profeta messianico
- Geremia: il profeta che piange
- Lamentazioni: cinque canti di dolore
- Ezechiele: il profeta accanto al fiume Kebar
- Daniele: il profeta di propositi, preghiere e profezie
Profeti minori
- Osea: il profeta della famiglia divisa
- Gioele: il profeta della piaga di locuste e della profezia del giorno di Pentecoste
- Amos: il profeta di giustizia sociale e di stile letterario
- Abdia: Edom, Edom, Edom
- Giona: il profeta prevenuto
- Michea: il profeta dei poveri e dei giochi di parole
- Nahum: il canto funebre di Ninive
- Abacuc: il profeta del “ma io”…
- Sofonia: il profeta con la lampada del giudizio (1:12)
- Aggeo: il profeta post-esilio di esortazione letterale
- Zaccaria: il profeta post-esilio di esortazione simbolica
- Malachia: il profeta con le ultime parole: la parola di Dio alla fine di un’era
[1] Queste statistiche riflettono il progresso di traduzione al 1921.
[2] “La cronologia biblica antica non è infallibile. Per mancanza di un sistema accettato, viene usato quello di Usher, come annotato ai margini delle Bibbie di lingua inglese. […] Nota dell’editore: Il 2° libro dei Re afferma che il re Salomone iniziò a costruire il tempio durante il quarto anno del suo regno, all’incirca 480 anni dopo l’esodo.
Questa data porrebbe l’esodo nell’anno 1428 a.C.“